domenica 28 novembre 2021

Il tuo corpo cambia? tu evolvi!

 Per quanto possiamo essere consapevoli che nella nostra vita affronteremo cambiamenti ed imprevisti, in realtà li affrontiamo con difficoltà e ben poca serenità. La sfiducia e la paura di essere giudicati ci frenano.

Siamo portati a vedere solo gli aspetti negativi del cambiamento, questo ci appesantisce i pensieri e non ci fa vedere le opportunità che questo ci può offrire.

Il fatto è che in un momento di difficoltà dovremmo imparare a ripartire da noi stessi, tralasciando colpe o fattori esterni. Passati i primi momenti di sconforto, dovremmo cercare lucidità e vedere la situazione da altri punti di vista. 

Imparare da un imprevisto e da una fase di cambiamento dovrebbe farci evolvere e migliorare, questo dovrebbe essere il nostro obiettivo. Concentrarsi sui difetti o sugli aspetti negativi è una perdita di tempo e di opportunità.


Non tanto tempo fa, mi ero convinta che fosse giunto il momento di cambiare direzione lavorativa e di concretizzare un progetto che tenevo fermo da troppo tempo. Da lì a poco ho scoperto di aspettare il terzo figlio. Non era nei progetti famigliari, ma la farmaceutica, nel mio caso, aveva fallito clamorosamente. In famiglia ci siamo trovati smarriti e potete immaginare il caos e lo sconforto che regnavano nella mia testa, nel vedere andare in fumo, quello che io credevo fosse, il progetto della vita.

Quel cambio di programma, mi ha permesso di vedere i difetti del mio progetto, di avere il tempo per trovarmi un altro obiettivo, tracciare una nuova strada. Lungo quella strada ho incontrato nuove persone ed avuto la possibilità di imparare cose nuove, ma soprattutto di imparare nuove cose di me.

Uscire dalla comfort zone mi ha dato nuove energie, mi ha fatto capire le priorità che sono più affini al mio modo di essere, ma soprattutto mi ha dato modo di godermi quello che stavo vivendo.


Ho affrontato l'ennesimo cambio di aspetto, oltre che di vita.

E' sempre piuttosto difficile accettare un cambio di aspetto fisico, ma quando si è sereni e ci si conosce abbastanza bene, riusciamo ad adattarci, usando anche l'autoironia!

Questo è il motivo principale che mi ha spinto a studiare ciò che valorizza il mio aspetto (colori, accessori, forme), così da poter essere libera di valorizzare ciò che so essere i punti forti, evitando di concentrarmi sui difetti che io mi vedo. Lavorando per migliore i difetti, sento di fare qualcosa per me e questo aiuta l'autostima, se dò loro troppo peso, perdo energie che potrei impiegare in modo più positivo.

Essere sicuri e sereni del nostro aspetto, accettandone i "difetti" ci fa sorridere davanti allo specchio (i sorrisi fanno sempre bene), ma soprattutto ci fa avere meno pensieri che appesantiscono la testa e viviamo meglio gli imprevisti.

Un capello bianco? Pace! vorrà dire che ci rifaremo il look! ...taglio di capelli, stile, trucco. E' essere malcurate che vi fa apparire vecchie, non il capello bianco!Dai un occhio qui

Una ruga? Una smagliatura? Pace! Significano solo che avete vissuto esperienze! Prendetevi cura della vostra pelle e se dimostra i vostri anni a voi che importa? Nella vita reale si invecchia e se siamo furbi  ci evolviamo per stare meglio!

Io ho, capelli bianchi, naso importante, rughette, occhiaie,  brutti piedi, mandibola deviata, smagliature, una cicatrice visibile sul sopracciglio destro...ma quindi? Ho anche 40 anni e tre figli, non sono di plastica, sarebbe preoccupante se non avessi difetti o cicatrici!

Che l'aspetto abbia una forte influenza sull'umore c'è lo dicono anche fatti storici e sociali.

Da qualche anno esiste un indicatore di benessere sociale ed economico chiamato Lipstick Index.


Dopo l'attentato alle Twin Towers, il CEO di Estèe Lauder definì questo indice, basandosi sull'incremento delle vendite di rossetti, dopo la tragedia.

Già in passato, durante le varie recessioni storiche americane, durante la Seconda Guerra Mondiale, si era reso evidente questo incremento nelle vendite di rossetti: le donne cercavano colore, acquistando un prodotto accessibile e di sicuro effetto. Durante il COVID, causa mascherina, l'incremento di vendite è stato meno evidente, ma si è verificato invece quello di prodotti skincare e trucco occhi: le donne cercano di sentirsi bene, prendendosi cura di sè.

L'effetto evidentemente positivo che ha l'aspetto sul nostro benessere emotivo, è sfruttato anche come strumento complementare, durante un percorso terapeutico. Esiste da qualche anno una Onlus che organizza laboratori, gratuiti, di self makeup per donne in terapia oncologica, La forza e il sorriso . Si cerca di ridare autostima, colore e buon umore, alle donne che stanno attraversando un cambiamento drastico fisico ed emotivo. Vi invito a visitare il sito, di cui vi lascio il link. Possiamo quasi definirla Makeupterapia.


Al di là dell'aspetto, cerchiamo la strada migliore per accettarci ed accettare in modo sano gli imprevisti.

Piano di battaglia:

- Autoironia

-Decluttering di oggetti e persone controproducenti (testa più leggera e meno distrazioni)

-Datti delle priorità

-Fissa il nuovo obiettivo

-Concentrati su di te: fai movimento e prenditi cura del tuo aspetto

-Sii indulgente con te stessa

-Non fare paragoni con gli altri.

Come sempre vi lascio i link alle mie pagine social, su cui potrete trovare approfondimenti.

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domenica 21 novembre 2021

Il miglior mascara? costa meno di 15 euro

Il mascara è per tutte!
Che sia nero, colorato o trasparente, è adatto a tutti i tipi di occhi.

🔝Sveglia lo sguardo
🔝Ingrandisce o allunga la forma dell'occhio
🔝Da solo vi svolta il trucco occhi



Credo di aver comprato il mio primo mascara a 15 anni, quando mia madre mi accompagnò al The Body Shop.
Da lì non l'ho mai abbandonato.
Da ragazzine si fanno un sacco di cavolate con il trucco: prima tra tutte, ci si struccava male o per nulla.
Infatti ho perso parecchie ciglia e quelle volte che mi struccavo, probabilmente lo facevo con le salviettine. 
Oggi quando vedo le amiche di mia figlia con tutto quel mascara sulle ciglia, mi vengono i brividi a pensare che probabilmente faranno le stesse cavolate che ho fatto io😅.

Il mascara è il primo passo per valorizzare il proprio sguardo, è simbolo di femminilità da sempre, probabilmente è questo che lo rende il make up più acquistato da sempre.

Rimmel e William inventarono formule simili tra la fine del 1800 e inizio 1900, per accontentare le esigenze delle donne delle loro famiglie. Nacquero così due marchi storici del settore make up: Rimmel e Maybelline.
Più tardi Rubinstein inventò un astuccio simile a quello che conosciamo noi oggi.



🧐Ora esistono in diverse forme di scovolino e diversi materiali:
✅In setole è il più comune, con la forma a clessidra alzerà di più le ciglia e darà volume
✅In elastomero darà definizione alle singole ciglia.


Se volete sguardo più leggero e definito, non applicatelo sulle ciglia inferiori. se messo male appesantisce e invecchia lo sguardo, inoltre se il prodotto non è di buona qualità, può sbavare più facilmente.
Quelli con gli scovolini più piccoli sono più adatti alle ciglia inferiori o per chi ha ciglia corte.

Esistono anche mascara biologici🌿.
Sono buoni prodotti?
Sono diversi dai tradizionali, non solo per composizione, ma devono essere usati con alcune accortezze:
- sbavano più facilmente in genere (mascara Avril questo è uno dei più economici e performanti);
- molti contengono oli vegetali che posso creare sensibilità all'occhio.
Si struccano però facilmente e quindi torturiamo meno le nostre ciglia.

Insomma quale mascara comprare?
 Vi lascio alcuni link in cui potete leggere sondaggi classifiche . Come noterete, nelle classifiche di gradimento che troviamo on line, i primi in classifica sono quasi sempre prodotti con un prezzo basso, sotto ai 15 euro. Vale la pena quindi spendere 30 o 40 euro per un mascara che comunque ogni 3 mesi dovremmo cambiare, tanto quanto uno che costa la metà?
Vale sempre lo stesso principio: contano le nostre esigenze reali.




Come lo applichiamo?
Intanto estraiamo lo scovolino dall'astuccio, senza shakerarlo su e giù, evitiamo così di alterare il prodotto facendo entrare aria. Se nello scovolino resta troppo prodotto, pulite leggermente la punta nell'astuccio, ma senza esagerare, il prodotto residuo seccando rovina la pasta del mascara e la resa.
Se preferite avere scovolini più puliti, probabilmente dovete cambiare tipo di mascara.
Si applica partendo dalla base, con movimenti zig-zag, andando verso le punte delle ciglia.
In genere sono necessarie due passate.

Se volete ingrandire lo sguardo insistete sulla parte centrale delle ciglia, se volete invece allungare l'occhio, insistete sull'angolo esterno delle ciglia.
📢 Per un effetto WOW:
-piegaciglia
-mascara
-pettine per ciglia.




Se vi sporcate facilmente, oppure avete palpebra cadente, vi consiglio di piegare leggermente lo scovolino, così da avere un'applicazione più pratica.



Se dobbiamo truccare occhi sensibili o con lenti a contatto?

È consigliabile scegliere un mascara oftalmologicamente testato ( esempio Bionike), mettere le lenti dopo aver truccato l'occhio e levarle prima di struccarlo. Eviteremo così che residui di trucco cadano sulle lenti.
Se avete occhi delicati, provate ad attendere qualche istante, dopo aver aperto l'astuccio, prima di applicare il prodotto: a volte composti volatili della formula possono dare fastidio all'occhio, così daremo loro il tempo di evaporare. 

Come lo strucchiamo questo benedetto mascara?
1. Detergenti bifasici (struccanti, MICELLARI) poi da risciacquare
2. Doppia detersione (vedi post precedenti)
3. Utilizzando un pannetto in microfibra.
Sempre avendo cura di bagnare, ammorbidire le ciglia tamponando il prodotto con acqua tiepida, poi eseguendo dei movimenti dall'alto verso il basso ad occhi chiusi.
Non stropicciate le vostre povere palpebre, si irritano e create microrughette nel contorno occhi.



♻️Ricordate di cambiarlo circa ogni 3 mesi, dall'apertura, se lo usate spesso e al massimo ogni 6 mesi. 
⚠️Non aggiungete goccine varie oppure oli per la riutilizzare un mascara che si è seccato: si altererebbe il prodotto in modo non sicuro e performante.


Avete mai pensato a giocare con un mascara colorato?
In caso di occhio maturo, capelli grigi o biondo cenere consiglio di provare i colori testa di moro o antracite, evitando il nero puro. Avrete uno sguardo più fresco e naturale.
Con capelli ed occhi scuri, freddi, potrete provare colori come il verde scuro o il blu. Se invece, avete capelli biondo miele oppure rosso naturale, i colori sul marrone sono un'ottima opzione per un effetto naturale.

Piccolo consiglio: chi ha l'occhio azzurro oppure verde chiaro, a volte tende ad utilizzare il mascara dello stesso colore, pensando di enfatizzarne il colore. In realtà così facendo si appiattisce lo sguardo e si annulla l'espressione dell'occhio. Meglio abbinare un mascara marrone oppure antracite, se volete una opzione al solito nero.

Divertitevi a giocare, perchè il make up alle fine è questo: un modo per esprimere noi stesse!
Vi lascio come sempre i link ai miei social, se volete qualche contenuto in più.





sabato 13 novembre 2021

Il marketing del "senza"

Senza petrolati
Senza siliconi
Senza profumo
Senza SLS
Senza conservanti

Senza... ritegno



La pratica di mettere in risalto un prodotto per l’assenza di parabeni, siliconi o di altre sostanze ammesse all’uso cosmetico, ha creato negli ultimi anni allarmismo nei consumatori ed inoltre mette in cattiva luce tutti gli altri prodotti cosmetici che “lecitamente” li contengono. 

❓Sapevate che è molto più probabile avere una reazione allergica ad un estratto vegetale, rispetto ad un petrolato purificato per uso cosmetico?



🌿Lavorando in ambito erboristico da più di 15 anni, ho visto nascere e crescere la corrente del clean beauty. Come spesso accade, qualche piccolo brand parte con le migliori intenzioni, poi quando la 🎂 si fa interessante economicamente, la faccenda si allarga e tutti ne vogliono una fetta:

1. Grandi brand fanno GREENWASHING, cioè producono piccole linee "senza" o certificate biologiche per "salvare la faccia" e prendere una parte di 🎂.

2. Il CLEAN BEAUTY (il settore della "bellezza pulita") in realtà è marketing usato molto bene per accaparrarsi una fetta di mercato.

3. Si parla di cosmesi SOSTENIBILE, ma in realtà è molto complicato definire la sostenibilità di un prodotto cosmetico.
Quanta acqua è necessaria per coltivare piante officinali? Quanta CO2 viene prodotta per la loro raccolta? Che impatto socio-economico ha quel determinato prodotto? È più sostenibile trasportare un prodotto in pack di vetro o in plastica? ...la lista è infinita!




Vi faccio alcuni esempi di FALSI MITI del clean beauty.

SILICONI: non derivato dal petrolio, ma dal silicio, un minerale abbondante sul nostro Pianeta. Sono derivati purificati, inerti e sicuri sia per uso cosmetico che interno in molti farmaci (anche per neonati).
In cosmetica si usano per favorire il mantenimento dell'idratazione della pelle secca, non occludono i pori, anzi, sono permeabili ai gas, non sono comedogeni. Si sfruttano le loro caratteristiche fisiche per ottenere prodotti dalla consistenza e stesura piacevole e scorrevole. I più utilizzati evaporano appena vengono a contatto con la pelle, ma altri, pur essendo sicuri per l'uomo, sono poco biodegradabili.

PETROLATI: derivati della lavorazione del petrolio (paraffine, vaseline...), purificati e resi idonei all'utilizzo cosmetico. La paraffina è una delle sostanze più sicure ed efficaci come emollienti per pelli secche. Nei prodotti cosmetici non li troverete mai puri, perchè non sono molto piacevoli al tatto e come scorrevolezza, per questo vengono formulati i prodotti con una miscela tra petrolati e cere, oli vegetali o siliconi, per ottenere un buon effetto "preserva idratazione", pur avendo una piacevole texture e scorrevolezza.

PROFUMO: Legalmente sulle etichette dei prodotti potreste trovare *parfum sia che si tratti di estratti aromatici sintetici, sia che si tratti di estratti aromatici vegetali. Sapete una cosa? E' molto più probabile essere allergici a quelli naturali, che a quelli sintetici. Per legge deve essere specificata in etichetta solo la presenza rilevante di sostanze aromatiche potenzialmente allergeniche o fotosensibilizzanti (sensibilizzano la pelle ai raggi solari). 

CONSERVANTI: l'uomo ha passato anni a trovare strategie per conservare il cibo in modo sicuro ed ora i conservanti magicamente non li vogliamo più nemmeno nei cosmetici. La realtà è che un cosmetico, ovviamente, non può essere commercializzato senza alcun mezzo di conservazione.
Le aziende possono utilizzare sostanze (regolamentate dagli enti di controllo europei) definite conservanti, oppure può attuare delle complicate e dispendiose tecniche di produzione per ottenere dei prodotti autoconservanti.
 Come sempre c'è una piccola scappatoia, di cui si approfitta il marketing del "senza". Esistono sostanze con proprietà cosmetiche, che non rientrano nella tabella dei conservanti, pur avendo anche spiccate proprietà in quel senso. 
Quindi i furbetti che fanno? 
Posso scrivere "senza conservanti" in etichetta, pur avendo dentro delle sostanze con proprietà conservanti, come ad esempio l'alcol. 



Concludo, altrimenti ci perdiamo nei meandri tecnici e chimici del discorso.
In Europa le sostanze ad uso cosmetico vengono costantemente studiate e monitorate, infatti le direttive sono continuamente riviste (Es: la microplastiche nei prodotti a risciacquo sono state vietate dal gennaio 2020). In commercio quindi troviamo solo prodotti di sicuro utilizzo, sia che si tratti di prodotti "senza" che di prodotti "con".

Noi dobbiamo scegliere un prodotto solo in base alle nostre esigenze ed eventuali allergie verificate, indipendentemente da cosa ci dice il claim in etichetta.
Oggi più che mai dobbiamo fare lo sforzo di essere meno superficiali ed informarci da fonti attendibili. Il marketing del "senza" si approfitta proprio della nostra pigrizia: "Ti dico io cosa ti fa bene e cosa ti fa male!"

Come sempre, sono i nostri comportamenti e le nostre scelte a rendere un prodotto sicuro e più sostenibile. 
Un esempio? Sapevate che le erbe tintorie (hennè) contengono una sostanza naturale che è sotto esame da tempo in fatto di sicurezza? Che se utilizzato male, con tempi di posa o quantità inadeguate può essere meno sicuro di una tinta fatta dal parrucchiere?

Sviluppiamo il nostro senso critico.





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