Senza profumo
Senza SLS
Senza conservanti
Senza... ritegno
La pratica di mettere in risalto un prodotto per l’assenza di parabeni, siliconi o di altre sostanze ammesse all’uso cosmetico, ha creato negli ultimi anni allarmismo nei consumatori ed inoltre mette in cattiva luce tutti gli altri prodotti cosmetici che “lecitamente” li contengono.
❓Sapevate che è molto più probabile avere una reazione allergica ad un estratto vegetale, rispetto ad un petrolato purificato per uso cosmetico?
🌿Lavorando in ambito erboristico da più di 15 anni, ho visto nascere e crescere la corrente del clean beauty. Come spesso accade, qualche piccolo brand parte con le migliori intenzioni, poi quando la 🎂 si fa interessante economicamente, la faccenda si allarga e tutti ne vogliono una fetta:
1. Grandi brand fanno GREENWASHING, cioè producono piccole linee "senza" o certificate biologiche per "salvare la faccia" e prendere una parte di 🎂.
2. Il CLEAN BEAUTY (il settore della "bellezza pulita") in realtà è marketing usato molto bene per accaparrarsi una fetta di mercato.
3. Si parla di cosmesi SOSTENIBILE, ma in realtà è molto complicato definire la sostenibilità di un prodotto cosmetico.
Quanta acqua è necessaria per coltivare piante officinali? Quanta CO2 viene prodotta per la loro raccolta? Che impatto socio-economico ha quel determinato prodotto? È più sostenibile trasportare un prodotto in pack di vetro o in plastica? ...la lista è infinita!
Vi faccio alcuni esempi di FALSI MITI del clean beauty.
SILICONI: non derivato dal petrolio, ma dal silicio, un minerale abbondante sul nostro Pianeta. Sono derivati purificati, inerti e sicuri sia per uso cosmetico che interno in molti farmaci (anche per neonati).
In cosmetica si usano per favorire il mantenimento dell'idratazione della pelle secca, non occludono i pori, anzi, sono permeabili ai gas, non sono comedogeni. Si sfruttano le loro caratteristiche fisiche per ottenere prodotti dalla consistenza e stesura piacevole e scorrevole. I più utilizzati evaporano appena vengono a contatto con la pelle, ma altri, pur essendo sicuri per l'uomo, sono poco biodegradabili.
PETROLATI: derivati della lavorazione del petrolio (paraffine, vaseline...), purificati e resi idonei all'utilizzo cosmetico. La paraffina è una delle sostanze più sicure ed efficaci come emollienti per pelli secche. Nei prodotti cosmetici non li troverete mai puri, perchè non sono molto piacevoli al tatto e come scorrevolezza, per questo vengono formulati i prodotti con una miscela tra petrolati e cere, oli vegetali o siliconi, per ottenere un buon effetto "preserva idratazione", pur avendo una piacevole texture e scorrevolezza.
PROFUMO: Legalmente sulle etichette dei prodotti potreste trovare *parfum sia che si tratti di estratti aromatici sintetici, sia che si tratti di estratti aromatici vegetali. Sapete una cosa? E' molto più probabile essere allergici a quelli naturali, che a quelli sintetici. Per legge deve essere specificata in etichetta solo la presenza rilevante di sostanze aromatiche potenzialmente allergeniche o fotosensibilizzanti (sensibilizzano la pelle ai raggi solari).
CONSERVANTI: l'uomo ha passato anni a trovare strategie per conservare il cibo in modo sicuro ed ora i conservanti magicamente non li vogliamo più nemmeno nei cosmetici. La realtà è che un cosmetico, ovviamente, non può essere commercializzato senza alcun mezzo di conservazione.
Le aziende possono utilizzare sostanze (regolamentate dagli enti di controllo europei) definite conservanti, oppure può attuare delle complicate e dispendiose tecniche di produzione per ottenere dei prodotti autoconservanti.
Come sempre c'è una piccola scappatoia, di cui si approfitta il marketing del "senza". Esistono sostanze con proprietà cosmetiche, che non rientrano nella tabella dei conservanti, pur avendo anche spiccate proprietà in quel senso.
Quindi i furbetti che fanno?
Posso scrivere "senza conservanti" in etichetta, pur avendo dentro delle sostanze con proprietà conservanti, come ad esempio l'alcol.
Concludo, altrimenti ci perdiamo nei meandri tecnici e chimici del discorso.
In Europa le sostanze ad uso cosmetico vengono costantemente studiate e monitorate, infatti le direttive sono continuamente riviste (Es: la microplastiche nei prodotti a risciacquo sono state vietate dal gennaio 2020). In commercio quindi troviamo solo prodotti di sicuro utilizzo, sia che si tratti di prodotti "senza" che di prodotti "con".
Noi dobbiamo scegliere un prodotto solo in base alle nostre esigenze ed eventuali allergie verificate, indipendentemente da cosa ci dice il claim in etichetta.
Oggi più che mai dobbiamo fare lo sforzo di essere meno superficiali ed informarci da fonti attendibili. Il marketing del "senza" si approfitta proprio della nostra pigrizia: "Ti dico io cosa ti fa bene e cosa ti fa male!"
Come sempre, sono i nostri comportamenti e le nostre scelte a rendere un prodotto sicuro e più sostenibile.
Un esempio? Sapevate che le erbe tintorie (hennè) contengono una sostanza naturale che è sotto esame da tempo in fatto di sicurezza? Che se utilizzato male, con tempi di posa o quantità inadeguate può essere meno sicuro di una tinta fatta dal parrucchiere?
Sviluppiamo il nostro senso critico.
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